Navigare sul Grande Fiume da Pavia a Venezia

Esclusivo viaggio dei lettori della Tessiner Zeitung a bordo del catamarano “VR Luccio”

PAVIA – Del Po sui banchi di scuola abbiamo imparato le cose essenziali. Che è con i suoi 652 chilometrei il più lungo fiume d’Italia, che nasce dal Monviso, che attraversa la pianura e si getta nel mare Adriatico con un grande delta. Da adulti, per la maggior parte di noi il Po è un cartello che sfila fra due muretti di cemento sull’Autostrada del Sole. Il Grande Fiume pare un ostacolo da superare nel modo più diretto possibile. Bisognerebbe però tornare a scuola per apprendere qualche nozione in più: ad esempio che il 40 percento del Pil del nostro Paese si produce nel bacino idrografico del Po nel quale gravitano 3’200 comuni, sette regioni e una provincia autonoma per una superficie complessiva di circa 75 mila chilometri quadrati nella quale vive quasi un terzo della popolazione italiana.

Parte dal versante orientale delle Alpi Cozie e percorre con direzione in prevalenza Ovest-Est l’intera pianura Padana, che con le sue alluvioni ha peraltro contribuito a creare, per gettarsi alla fine nel mar Adriatico con un vasto delta a 6 rami. Buona parte dell’ingente quantità di detriti che il Po trascina a valle viene deposta sul suo stesso letto, il cui fondo tende sempre più a sollevarsi, diminuendo la pendenza del fiume e costringendo a innalzare ai suoi fianchi poderosi argini per evitare le alluvioni, tanto più frequenti e dannose specie nel basso corso del fiume. Per la maggior parte del suo percorso il Po, nome che deriva dal latino Padus, scorre in territorio pianeggiante, che da esso prende il nome (Pianura o Valle Padana). Partendo dalla sorgente il Po attraversa 13 province e tocca città culturali: Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Mantova e Ferrara. Prima di sfociare nel mare con 14 bocche.

Il regime del Po, di tipo composito, caratterizzato da due massimi in primavera e in autunno e da due minimi in inverno e in estate, è condizionato dalla diversità di regime dei suoi affluenti alpini e appenninici, che danno origine a portate normalmente costanti, con valori massimi in autunno e in primavera, le stagioni cioè nelle quali, nonostante gli imponenti lavori di arginatura eseguiti sui bracci del Po, si sono verificate le piene più rovinose.

Le acque del Po hanno una profondità media di quasi 2 metri a Torino, di circa 9 metri presso la sua confluenza con il Ticino, di 7 metri a Piacenza e di circa 10 metri alla foce. La larghezza massima del fiume è di circa 4 chilometri nei periodi di piena. Sulle sue rive abitano circa 16 milioni di persone e sono concentrate oltre un terzo delle industrie e della produzione agricola italiana, così come oltre la metà del patrimonio zootecnico. Ciò rende il Po e il suo bacino una zona fondamentale e strategica per l’intera economia italiana ed una delle aree europee con la più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività commerciali.

La cultura ed il turismo sono motori di sviluppo sostenibile a dimensione umana e generatori di lavori nuovi, qualificati e non delocalizzabili, attraverso la valorizzazione dei beni artistici, architettonici ed ambientali del territorio che si affacciano e si relazionano con il maggior fiume italiano. La linea d’acqua che collega Pavia e Venezia, aggregando città metropolitane con piccoli centri d’arte e paesaggi straordinari conserva una tradizione di navigazione turistica ed una cultura di fiume mai tramontata.

L’importanza economica e di mobilità che hanno il trasporto passeggeri, senza dimentare la dimensione storica e culturale di questo Grande Fiume: dalle orgini, quando lo si chiamava Eridano, passando dalla rete di trasporti legati all’ambra per giungere all’epoca romana quando il Po rappresentava la via di comunicazione per genti e merci più importante nel cuore dell’impero romano. Oppure, come non citare, i numerosi piroscafi che hanno solcato le sue acque con durate di percorrenza da Venezia a Pavia di 16 giorni in risalita e 5 seguendo la corrente. Ma dopo le storiche crociere, promosse con le navi della Lloyd a metà dell’ottocento con partenze giornaliere da Milano a mezzanotte, è iniziato del lento declino della navigazione sulle vie fluviali. Oggi il Po si presenta come un lungo torrente, un po’ lunatico e imprevedibile per quanto concerne il suo livello d’acqua. Ma forse questa situazione, a prima vista precaria, potrebbe rappresentare una grande occasione: anziché riportare grandi navi sul Po, le opportunità sono da ricercare nel turismo dei piccoli gruppi a bordo di imbarcazioni a minor impatto sull’ecosistema.

Il Po è anche e soprattutto una straordinaria, potenziale, risorsa turistica, soprattutto oggi che gli spostamenti di prossimità e verso destinazioni meno note e poco affollate costituiscono una tendenza in rapido consolidamento: dallo scenario alpino del Monviso e del Pian del Re ai meandri di acque e terre e agli orizzonti del Delta, il Grande Fiume offre scenari di fascino assoluto, che ha per mission quella di prendersi cura dell’Italia come bene comune, ha voluto dedicare una ricerca specifica per dare il proprio contributo alla valorizzazione di un territorio così importante e sottovalutato.in dalle scuole elementari tutti sappiamo che il Po è il maggior fiume tra quelli italiani. E lo è sia per la lunghezza (652 km) sia per l’ampiezza del suo bacino idrografico (75’000 km2), come pure per l’entità della portata.

Il Delta del Po grazie all’avifauna presente diventa la più importante area ornitologica italiana e una delle più rilevanti d’Europa. Questo straordinario valore è dovuto alla grande complessità ambientale che supporta quasi 400 specie osservabili in tutti i periodi dell’anno, poiché spesso ci troviamo di fronte a individui non solo nidificanti, ma anche migratori, estivanti e svernanti; 150 specie nidificanti e oltre 180 svernanti.

Questa straordinaria diversità di specie è dovuta alla grande complessità ambientale del Delta, che per molte specie rappresenta una vera roccaforte a livello europeo o nazionale, con alcune emergenze che costituiscono vere rarità di livello internazionale, come il Marangone minore, con l’unica colonia dell’Europa occidentale, la sterna con le uniche coppie nidificanti dell’intero continente, il fenicottero con una delle pochissime colonie europee. Qui si possono osservare inoltre la sgarza ciuffetto, l’airone rosso e il gabbiano corallino.

Questa crociera è una prima: sul Po fino al mare. Il lento viaggio sull’acqua è completato da escursioni a terra nei parchi naturali e visite alle città di Pavia, Cremona, Ferrara, Mantova, Chioggia e Venezia. Nell’ambito della partnership culturale con la città lagunare di Venezia i partecipanti avrannoo l’opportunità di scoprire un percorso unico in termini di paesaggio, storia e cucina.

Il viaggio avrà luogo a bordo del catamarano “VR Luccio”, costruito nel 2018 dalla società Navi 53 di Cremona, utilizzato in esclusiva dalla Viaggi Rossetti. L’imbarcazione ha una lunghezza di 16 metri con spazi coperti (con bar, salotto, servizi) e una “terrazza panoramica” sul fiume. Complessivamente può accogliere fino a 25 passeggeri e 3 membri dell’equipaggio. Grazie al doppio scafo il catamarano è la barca ideale per procedere sulle vie fluviali.

La prima partenza di questa crociera, organizzata in collaborazione Mittelthurgau Reisebüro, avrà luogo dal 18 al 24 giugno 2022. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’agenzia Viaggi Rossetti (tel. 091 600 33 44, info@viaggirossetti.ch).

Testo a cura di Claudio Rossetti

Contatto: newsblog@viaggirossetti.ch

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Foto: Il catamarano “VR Luccio” (di CR)